Il Covid accelera la tecnologia a servizio dell’immobiliare
C’è un prima e un dopo: se prima dell’emergenza Covid il proptech iniziava a destare forte interesse e curiosità anche in Italia, oggi, si configura di fatto strategico e irrinunciabile.
Nel nostro Paese secondo i dati elaborati dal Joint Research Center sul PropTech del Politecnico di Milano, ci sono circa 120 aziende attive nel settore (quasi il triplo rispetto alle 43 del 2018). “Il PropTech – afferma Andrea Ciaramella, Responsabile Scientifico JRC PropTech – rappresenta un fenomeno di portata internazionale che si sta affermando anche nel nostro paese e che registra tassi di crescita rilevanti in tutto il mondo”. Per capirne le enormi potenzialità, basti pensare che il colosso americano Compass, il primo a creare un’app mobile per gli agenti immobiliari vale 2,5 miliardi di dollari (fonte ilsole24ore).
Il Proptech: un valido aiuto nell’intermediazione immobiliare
La pandemia, da limite, è diventata un’opportunità in ambito Real Estate: questa è stata l’occasione per ripensare alle logiche del settore e mettere a punto soluzioni tecnologiche innovative per l’intermediazione immobiliare.
I dati dimostrano che la ricerca della casa non si è mai fermata e, sin dalla prima fase del lockdown primaverile, il propetch si è rilevato centrale, mettendo in campo una serie di strumenti per superare gli ostacoli del distanziamento sociale, grazie alle soluzioni offerte dal web marketing immobiliare.
Il digital marketing immobiliare per comprare e vendere casa a distanza
Il digital marketing immobiliare e le sue strategie sono state essenziali e hanno permesso da remoto:
Vendere gli immobili: con lo ShowMeeting messo a punto da noi di TheProptechCompany, Compagnia Immobiliare Italiana ha potuto effettuare la vendita degli immobili da remoto. Lo Show Meeting è un video incontro immersivo tra clienti e product specialists, alla scoperta del cantiere fino al dettaglio del singolo immobile desiderato, configurandosi di fatto come un innovativo e-commerce immobiliare.
Valutare gli immobili: attraverso piattaforme che utilizzano algoritmi che incrociando una molteplicità di dati – da quelli relativi all’immobile, alle transazioni di vendita più recenti fino ai parametri valutativi dell’Agenzia delle Entrate – è stato possibile ottenere la stima dell’immobile in tempo reale.
Interagire con gli agenti e/o i clienti: chi vuole vendere casa ha utilizzato dashbord per controllare istantaneamente l’andamento delle trattative, il numero degli appuntamenti effettuati e delle visite fissate, le statistiche di visualizzazione annunci etc. Le agenzie hanno potuto relazionarsi ai clienti mediante chatbot, programmi che simulando le conversazioni umane, permettono di fornire un’assistenza digitale h.24.
Lavorare in un ufficio digital: oggi molte agenzie immobiliari sono “ibride” grazie al proptech, non hanno negozi fisici e si avvalgono di software per il remote working.
Osservato alla lente d’ingrandimento il mercato italiano delle agenzie immobiliari appare polverizzato: circa il 90% delle agenzie è formato da soggetti indipendenti che presentano scarsi livelli di digitalizzazione (fonte Re2bit).
Nello scenario attuale, è facile desumere che la sfida rappresentata dal proptech è enorme: solo chi riuscirà a dotarsi di strumenti innovativi potrà essere competitivo e sopravvivere in un mercato in rapidissima trasformazione.